Redazione
28 April 2017

Antidoping: più test e budget a 4,5 milioni

L’ITF comunica una crescita importante nelle risorse a disposizione del Tennis Anti-Doping Programme. Nel 2017 il budget verrà sostanzialmente raddoppiato, mentre il numero dei test svolti dentro e fuori i tornei salirà fino a 8.000. Più attenzione al passaporto biologico, con un maggior numero di campioni conservati, in modo da poterli eventualmente ricanalizzare in futuro.
Il ritorno nel circuito di Maria Sharapova, peraltro subito brillantissima, ha riacceso le varie polemiche sul tema doping, specialmente da parte delle colleghe. Il momento perfetto, per l’ITF, per comunicare la grande crescita delle risorse per il 2017 del Tennis Anti-Doping Programme, il programma realizzato e appoggiato da ATP, WTA, ITF e dal board dei quattro tornei del Grande Slam, e valido per tutti gli atleti professionisti impegnati nei vari circuiti. Da quanto si apprende nella nota, diffusa nel pomeriggio di venerdì, ci sarà un dispendio di risorse economiche superiore addirittura del 50% rispetto allo scorso anno, che porterà il budget per il 2017 attorno ai 4,5 milioni di dollari, escluse le spese amministrative. “Siamo felici di accogliere questa crescita – ha detto il presidente ITF David Haggerty –, perché quella di proteggere l’integrità del tennis è una delle priorità degli organi che governano il nostro sport, per fare in modo che rimanga pulito. Questa crescita darà un contributo positivo per il raggiungimento dell’obiettivo”.

La crescita del programma diventerà effettiva da lunedì 1 maggio, e prevede un aumento significativo nei test su sangue e urine che vengono effettuati sia nel corso dei tornei, sia lontano dalle competizioni, con l’obiettivo di coprire sempre più manifestazioni. I test svolti dalla World Anti-Doping Agency (Wada), che nel 2016 sono stati in tutto 4.899, saliranno fino a una cifra vicina agli 8.000, mentre crescerà fino a 250 il numero di giocatori che accederanno al programma relativo al passaporto biologico. L’obiettivo è di ampliare sempre più la banca dati, aumentando del 50% il numero di campioni conservati a lungo termine per i giocatori di alta classifica, in modo da permettere eventualmente anche dei nuovi test sugli stessi, qualora in futuro dovessero diventare disponibili dei nuovi metodi di analisi sempre più accurati.
© RIPRODUZIONE RISERVATA