"LE SMORZATE MI VENGONO NATURALI"
La Sevastova non è soltanto una giocatrice buona per i nerd, che non ne possono più della forza bruta e allora si affezionano a una giocatrice che sa trattare la palla, accarezzandola senza maltrattarla. È una giocatrice vera, con il difetto di non essere un gran personaggio. È timida nella vita di tutti i giorni, figurarsi davanti a un plotoncino di giornalisti. Però sul campo si è tolta di dosso ogni tremore e gioca con personalità, utilizzando come poche la smorzata, la rotazione in slice, e la capacità di trovare angoli acuti. Insomma, è intelligente. Non poteva essere altrimenti, perché la cilindrata è quella che è. La Stephens picchia duro, ma il caldo l'ha disinnescata. Da qualche giorno, l'americana combatte con una fastidiosa sinusite, ma non ha cercato scuse. Faceva caldo per entrambe. “Ma soprattutto c'era grande umidità e le mani diventavano scivolose, non era facile impugnare la racchetta – ha detto la Sevastova – però non ho avuto grossi problemi di respirazione. Ok, magari boccheggiavo dopo un lungo scambio, ma è normale”. Oltre alla sinusite, la Stephens aveva una gamba fasciata e non era rapida come al solito negli spostamenti. “Ma non ho giocato tante smorzate per questo. Semplicemente, mi viene naturale” ha sorriso Anastasija, che in questi giorni indossa il cappellino dello Us Open. Si è concessa un vezzo: farsi cucire le iniziali “AS” su un lato. E se volesse imitare la connazionale Jelena Ostapenko, vincitrice al Roland Garros? “Non guardo troppo avanti. C'è ancora la semifinale da giocare, di sicuro guarderò il match di stasera per studiare le mie avversarie. Anche in passato ero arrivata nei quarti e non guardavo oltre. Gli Slam sono lunghi”.