SILENZIO SOCIAL
Secondo fonti interne alla sua compagnia di management, “77”, Murray ha lavorato intensamente in palestra presso l'All England Club per qualche settimana, alternando sessioni di versaclimber (una macchina che simula un'arrampicata) con cyclette e pesi. Inoltre ha effettuato un po' di pilates per mantenere flessibilità e stabilità. Come detto, Andy punta a tornare sul campo in circa 3-4 settimane, magari in un clima migliore come quello della Florida, dove trascorre buona parte dei periodi di preparazione. Non è da escludere che possa tornare a giocare a maggio sulla terra battuta, un po' come successo l'anno scorso a Petra Kvitova. Anche se i due hanno avuto problematiche ben diverse, le tempistiche sono simili: allo scopo di non arrivare impreparata sull'erba (dove si trova più a suo agio), la ceca ha anticipato il suo ritorno al Roland Garros. Nel caso di Murray, va detto che storicamente la terra battuta gli crea più dolori e fastidi rispetto alle altre superfici. E l'anca, si sa, è una parte del corpo molto delicata. Lo sta dimostrando Rafael Nadal, che non ha ancora recuperato al 100% dall'infortunio patito in Australia e ha dato forfait in extremis ad Acapulco. Nelle scorse ore, lo spagnolo si è sottoposto a risonanza magnetica e ha fatto sapere, tramite i social network, che avrà bisogno di altri test per comprendere l'entità dell'infortunio. A proposito di social network, quelli di Andy Murray sono in silenzio ormai da tempo: lo scozzese non aggiorna il suo profilo Instagram dall'8 gennaio (giorno dell'operazione), mentre è più attivo su Twitter. A parte una serie di re-tweet, i suoi ultimi messaggi erano i complimenti per Cameron Norrie e le sue buone performance in Coppa Davis, contro la Spagna. Neanche una riga sul suo processo di recupero.