Murray vince la battaglia, non la guerra

Andy Murray rischia ancora una volta di salutare prematuramente il secondo Slam dell'anno, va sotto di un set contro Mathias Bourgue e si salva solo per il rotto della cuffia. Qualcosa non va. Intanto prosegue a fatica il cammino di Stan Wawrinka, ok Kyrgios, tra le donne nessuna sorpresa... da Parigi, FEDERICO MARIANI

Murray vince la battaglia, non la guerra

da Parigi, Federico Mariani – foto Getty Images

 

Tanto va la gatta al lardo che… No, la gatta-Murray ancora non ci ha lasciato lo zampino ma ha ancora pericolosamente duettato col baratro per poi trovare rifugio nel quinto set. Il numero due del mondo infiamma una giornata resa piatta da un order of play tutt’altro che esaltante e rischia uno scivolone clamoroso contro il numero 164 del mondo al primo torneo maggiore della sua carriera.

 

 

Per tre set Mathias Bourgue, un Carneade quantomeno a questi livelli, gioca abbondantemente sopra le proprie capacità e si porta in vantaggio per due set a uno, dopo che l’iniziale 6-2 siglato da Murray aveva illuso lo scozzese di poter intascare una partita agevolmente dopo le fatiche contro Stepanek. Il francese, accreditato di una wildcard dagli organizzatori, era alla seconda partita assoluta nel tabellone principale di un torneo Atp dopo aver superato brillantemente il qualificato spagnolo Samper Montana. In un Philippe Chatrier tutto schierato dalla sua parte, si esalta e gioca un tennis frizzante, vivace e divertente. Murray esce dalle sabbie mobili di un’altra giornata storta salvandosi nel game d’apertura del quarto set dove cancella tre palle break di importanza capitale, una delle quali grazie a una demi-volée meravigliosa.

 

È stata quella molto probabilmente la chiave di volta dell’incontro con Murray che ha poi sedato le accese ambizioni del ventiduenne di Avignone e risolto la pratica firmando per 6-3 la vittoria in un altro quinto set. Se l’aver vinto resta una notizia positiva per Andy, non lo è il minutaggio speso sul rettangolo di gioco col tassametro che sale vertiginosamente superando le sette ore di gioco. Ora lo scozzese troverà al terzo turno l’altro veterano Ivo Karlovic che oggi ha superato per 12-10 al quinto set Jordan Thompson timbrando ben 41 ace.

 

Prosegue tra luci e ombre il cammino del campione in carica Stan Wawrinka. L'elvetico, dopo la sofferta vittoria ai danni di Lukas Rosol al primo turno, non splende nemmeno contro Taro Daniel. Questa volta, però, bastano 127 minuti e tre set all’elvetico per timbrare il cartellino. Qualcosa non va e i 40 errori non forzati ne sono la prova. Stan è costretto ad annullare due set point nella prima frazione e a recuperare uno svantaggio di 4-2 nel terzo parziale prima di chiudere 7-6 6-3 6-4.

 

Chi vince (e convince) è Kei Nishikori, bravo ad archiviare la pratica Andrey Kuznetzov con un triplice 6-3 e a raggiungere Fernando Verdasco al terzo turno. La Francia sorride con Richard Gasquet, soffre con Gilles Simon e piange con Benoit Paire. Nick Kyrgios non ha problemi a liquidare Igor Sijsling, qualche problema in più ce l'ha Alexander Zverev. "Sasha", all'esordio nello Slam parigino, supera Pierre Hugues Herbert in quattro set e strapa il pass per il terzo turno, portando inoltre a 22 il saldo di vittorie stagionali.

 

In campo femminile tutte le teste di serie più alte rispettano il pronostico. L'unica a complicarsi davvero la vita è Simona Halep, che inaugura il programma sul Philippe Chatrier con una prestazione abbastanza opaca contro la kazaka Zarina Diyas. La rumena, che si ritrova immediatamente sotto 4-1, ha bisogno di un tie break e di tanta forza d’animo per sopperire ad una giornata negativa. Nessun problema per Garbine Muguruza, Petra Kvitova, Agnieszka Radwanska e Lucie Safarova. 

 

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