KERBER A SPRAZZI
Da parte sua, la Cornet ha giocato con grande attenzione, cercando spesso il colpo vincente e mostrando buone soluzioni. A Montreal – che si trova nella parte francofona del Canada – si trova benissimo, come aveva dimostrato al primo turno contro la Maria, scherzando e ballando con il pubblico durante l'interruzione per pioggia di lunedì sera. Lo ha confermato mercoledì mattina, sotto un cielo pieno di nuvole che avrebbe fatto cadere le prime gocce già durante il match successivo. La Cornet è stata al massimo n.11 WTA, nel 2009, ma vanta parecchie vittorie di prestigio: in carriera ha battuto per diciassette volte una top-10. Aveva già superato la Kerber l'anno scorso a Pechino, ma era una Kerber diversa. Quest'anno, la tedesca è tornata ai suoi massimi livelli e aveva perso al primo turno soltanto in un'occasione, a Maiorca. In Canada si è espressa solo a sprazzi. Dopo un inizio difficile (sotto di due break) si era riavvicinata alla francese, mostrando un linguaggio del corpo decisamente positivo. Tuttavia, non ha saputo trasformare i momenti positivi in veri punti di svolta. Da parte sua, Alize ha espresso un tennis vario e intelligente. Consapevole di non poter palleggiare troppo a lungo, si è spesso presentata a rete e ha giocato buone volèe. La Kerber ha esagerato nel giocare la smorzata, senza mai mettere davvero in difficoltà l'avversaria. Alla fine la Cornet ha tirato una ventina di colpi vincenti (non male, visto che non è certo una giocatrice potente). Sul 6-4 4-1, la Kerber ha provato a fare del suo meglio, ma un game eterno ha consegnato l'ennesimo break alla Cornet. La tedesca ha giocato in “sciolta” l'ultimo game, azzeccando un paio di buoni vincenti, ma ormai il match era segnato. Negli ottavi, Alize se la vedrà con Ashleigh Barty. Numero 34 WTA, si è messa in buona posizione per ottenere una testa di seria allo Us Open.