Vika: “il meglio deve ancora venire”

Dopo oltre un anno di stop per la nascita del piccolo Leo Alexander, Victoria Azarenka è pronta a fare il suo ritorno nel Tour. L’ex n.1 WTA riparte dall’erba di Maiorca, con ambizioni importantissime. “Credo di non aver sfruttato tutto il mio potenziale, posso diventare ancora più forte”.
Doveva rientrare per l’estate americana sul cemento, ma Victoria Azarenka si è stancata di allenarsi per un obiettivo a lungo termine, e allora ha modificato i programmi. Niente più Stanford ma Wimbledon, via Maiorca, dove l’ex numero uno del mondo farà il suo ritorno nel circuito femminile a oltre un anno dal suo ultimo incontro. Si ritirò al primo turno del Roland Garros per un infortunio al ginocchio, un mese e mezzo più tardi annunciò la gravidanza e il 20 dicembre lei e il compagno Billy McKeague – ex giocatore di hockey al college poi diventato istruttore di golf in un resort delle Hawaii (dove i due si sono conosciuti) – sono diventati genitori del piccolo Leo Alexander. Esattamente sei mesi dopo la due volte campionessa dell’Australian Open è pronta a tornare in pista, con le stesse identiche ambizioni di prima e tanta voglia di inserirsi nel ristretto club delle tenniste capaci di tornare a vincere uno Slam dopo la maternità. “Ero stanca di allenarmi senza un vero motivo, così quel motivo l’ho trovato”, ha rivelato da Maiorca, dove esordirà contro la giapponese Risa Ozaki. “Dal punto di vista fisico mi sentivo in forma già da un po’, ma l’aspetto più importante era quello mentale: dovevo essere pronta per tornare nel circuito e ricominciare a viaggiare tutte le settimane”. Evidentemente ora lo è, e non vuole lasciare nulla al caso. Lo dimostra il fatto che dopo aver ricevuto una wild card dal direttore del torneo Toni Nadal, possibilità che gli permetterà di conservare uno degli otto ranking protetti a disposizione di chi torna entro un anno dalla maternità, “Vika” si sia presentata al Club de tenis de Santa Ponsa di Calvia con ben una settimana d’anticipo, per godersi un po’ di relax al mare col piccolo Leo, ma anche per riprendere confidenza con l’erba e con i tornei, insieme al suo nuovo coach Micheal Joyce, ex allenatore di Maria Sharapova e noto anche perché oggetto in passato di un famoso saggio di David Foster Wallace.
ACCORGIMENTI PER ALLUNGARE LA CARRIERA
Le mie qualità non mi hanno abbandonato – ha raccontato sicura – e penso di poter essere più competitiva di prima. Credo seriamente non aver ancora sfruttato tutto il mio potenziale, e di poter diventare ancora più forte”. L’anno di inattività le ha fatto smarrire completamente il ranking WTA, ma ha detto di aver lavorato più duramente che mai per prepararsi al suo ritorno al Tour. E anche di aver modificato qualche aspetto del suo gioco. “Abbiamo avuto molto più tempo rispetto a una off-season tradizionale, quindi siamo riusciti a lavorare su alcuni aspetti che diversamente sarebbe difficile modificare. Ho cambiato leggermente la mia tecnica e anche degli aspetti biomeccanici, per assicurarmi una carriera ancora più lunga”. Il periodo del tennis femminile, molto molto equilibrato e avaro di grandi campionesse potrebbe servirgli un assist per tornare immediatamente super competitiva, magari già dai Championships, dove in passato ha raggiunto per due volte la semifinale. Di giocatrici del suo spessore non ce ne sono così tante, e con Serena Williams fuori dai giochi e i 28 anni da compiere a luglio la simpatica bielorussa ha ancora tutto il tempo per porsi obiettivi molto importanti. “Ho sempre avuto la mentalità di stare molto concentrare su ogni punto e lasciare sul campo da tennis tutto ciò che ho, e quella non se n’è andata da nessuna parte”. Tradotto: magari non brillerà immediatamente, perché i pezzi del puzzle per essere competitivi sono tanti e dopo un anno di stop tutti vadano immediatamente al proprio posto. Ma non appena la ruggine sarà sparita, i titoli dei grandi tornei avranno una pretendente in più, di quelle che fanno paura a tutte le avversarie. Ricordate come ha sbancato nel 2016 Indian Wells e Miami?
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