IL FEELING CON LA RACCHETTA
In Australia Rafa era stato avanti 3-1 al quinto, mentre nel deserto della California non ha avuto l'ombra di un'opportunità. “In effetti lì avevo avuto buone chance di vittoria – ha ammesso lo spagnolo – oggi no. Oggi lui ha giocato meglio di me. Quando non giochi il tuo match, in questi casi è impossibile vincere. Quando Roger prende il vantaggio col servizio, trova molta fiducia e gioca più rilassato”. Nel pomeriggio californiano, quando il sole aveva già lasciato spazio all'ombra, Federer è partito a razzo. Break nel primo game, poi c'è stata subito l'immediata chance del controbreak. Sarebbe rimasta l'unica. Come in Australia, più che in Australia, Federer ha impressionato dal lato sinistro. Nel quinto game ha sparato il quinto rovescio vincente, poi un winner di dritto lo ha spinto a palla break, trasformata con un'altra gran risposta di rovescio. Una roba da sogno. Il 4-1 e servizio è rapidamente diventato 6-2 in 34 minuti. “Penso che il rovescio vada meglio perché ho finalmente avuto il tempo di lavorare con la nuova racchetta – ha detto Federer, che ha cambiato telaio qualche anno fa dopo parecchi test – nel 2017 mi trovo alla grande con la racchetta e questo mi ha dato enorme fiducia. Nel corso della mia carriera, ogni coach mi ha detto di spingere più con il rovescio, ma nei momenti importanti non ci avevo mai creduto molto. Piano piano, le cose sono cambiate”. Nel secondo set, Nadal ha provato a restare a galla: ha tenuto a zero il primo game, chiudendolo con un ace. Ma l'aggressione di Federer era clamorosa, asfissiante. E così il break arrivava al terzo game. Rafa non aveva quasi mai il controllo del punto: quando ha servito sul 3-5, si è irrigidito per primo, sbagliando un brutto dritto sul 15-30. A Federer è bastato il primo matchpoint. Manco a dirlo, gran risposta di rovescio. Vincente.