SOLDI E DATE
Saranno esagerazioni giornalistiche, ma è certo che negli ultimi due mesi ha percorso la bellezza di 46.772 km per seguire gli affari legati alla Davis (si è recato a Orlando, poi a New York, poi a Shanghai, adesso a Madrid. E tra un mese sarà a Londra per le ATP Finals). Non esattamente l'ideale per un calciatore. Come vi abbiamo detto qualche giorno fa, il cambio di strategia di Kosmos è evidente: fino a due mesi fa sbandieravano il ritorno dei grandi giocatori in Davis, mentre adesso si trincerano dietro gli antichi valori della Davis (il concetto di squadra, l'orgoglio di giocare per la propria nazionale), quasi come a vendere un prodotto che – giocoforza – sarà diverso rispetto a quello che avevano in mente. Ma se il tennis perderà una competizione storica, vedendola privata della sua essenza più pura, le federazioni sembrano poco interessate. Silenzio tombale nella maggior parte dei casi, favorito dagli incassi che dovrebbero arrivare a pioggia. Come ha detto Javier Alonso, intervistato da AS a margine della presentazione: “Guadagneranno almeno quattro volte in più rispetto al passato, mettendo da parte i compensi per i giocatori. Non dovranno versare nulla ai tennisti, già soddisfatti da quello che guadagneranno”. In effetti, il montepremi della settimana madrilena metterà in palio otto milioni per le sole federazioni e ben quindici per i giocatori, azzerando le trattative che ogni singola federazione era tenuta a fare per avere la partecipazione dei propri migliori rappresentanti. Negli ultimi giorni si è parlato tanto di date, con la prospettiva – caldeggiata da Piqué – di spostare la Davis a settembre dal 2020, ma lo stesso Alonso sembra aver raffreddato questa pista. “Non lo so... ci sarebbero lati positivi e negativi. Dopo l'Us Open sarebbe durissimo. Finire uno Slam e poi organizzare una competizione così impegnativa non sarebbe semplice”. In merito alle possibili soluzioni, non ha risposto. “Abbiamo pensato a qualcosa, ma sono in corso le trattative. La soluzione arriverà. Sugli eventi nelle settimane lasciate libere dalla vecchia Davis stiamo lavorando con l'ITF per sviluppare nuovi tornei, ma non si può anticipare nulla”. Il mostro sta prendendo forma, in nome del Dio Denaro.