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Redazione
07 October 2017

L'eterna discussione sul calendario ATP

Riflettiamo sulle affermazioni di Milos Raonic: il canadese vorrebbe un calendario di sette mesi per ridurre il rischio di infortuni. “I giocatori dovrebbero imparare a organizzarsi – dice Jacopo Lo Monaco – ridurrei il numero di tornei ma li spalmerei su tutto l'anno, togliendo le varie obbligatorietà”. Focus su Halep, Garcia, Bartoli e Daniel Evans.


PRIMO BLOCCO – Tante riflessioni insieme a Jacopo Lo Monaco, prima voce di Eurosport. Si parte con le affermazioni di Milos Raonic: secondo il canadese la stagione è troppo dura e faticosa, con i giocatori troppo soggetti a infortuni: “Dei top-5 di fine 2016, quattro sono ai box”. A suo dire, la stagione dovrebbe durare sette mesi. “Non sono d'accordo – dice Jacopo – i giocatori dovrebbero imparare a programmarsi. A parte i tornei obbligatori, una stagione di sette mesi non ridurrebbe il rischio di infortuni”. Il nostro esperto toglierebbe alcuni tornei, ma estenderebbe la stagione a 12 mesi. “Però eliminerei gli obblighi, aggiungendo i bonus e i malus point”. Anche Taro Daniel si è lamentato dell'attuale calendario. “Chi fa sport a squadre si sottopone a ritmi ancora più massacranti del tennis, e allora cosa dovrebbero dire? Inoltre oggi ci sono sistemi di recupero ben più efficaci rispetto al passato”. I tornei della settimana: “È sbagliato che Pechino garantisca gli stessi punti di Tokyo. Prendete Dimitrov: per vincere, dovrebbe battere Del Potro, Bautista, Nadal e uno tra Zverev e Kyrgios. A Tokyo c'è un campo di partecipazione decisamente inferiore”. Jacopo non riesce ad appassionarsi ai tornei asiatici: “È controproducente giocarne così tanti. Salvo partite imperdibili, non sono stimolato a guardare match con così pochi spettatori”. Sul piano tecnico, sono notevoli – per ragioni diverse – le performance di Sascha Zverev, Rafael Nadal e Nick Kyrgios. In campo femminile, Pechino sta offrendo un discreto spettacolo, con meno sorprese rispetto a Wuhan. Sembra in gran forma Simona Halep, di nuovo in orbita n.1 WTA (“Credo che Andrei Pavel avrà un effetto positivo su di lei”). Le WTA non assegnerà wild card per il Masters: “Ritengo che Johanna Konta dovrebbe riuscire a strappare l'ultimo posto”. L'unica in grado di sorpassarla è Caroline Garcia, anche se la sconfitta a Pechino ha complicato le cose. “Può diventare una giocatrice molto importante, top-10 stabile, a patto che migliori in difesa. Ma quante giocatrici dovrebbero migliorare in fase difensiva?”

SECONDO BLOCCO – Si era diffusa la voce di un possibile ritorno di Marion Bartoli, poi smentita dalla diretta interessata. Sarà davvero così o c'è qualcosa sotto? “Mai dire mai, ma sinceramente sarei sorpreso di rivederla nel tour” dice Jacopo. La riflessione sul ruolo di papà Walter apre un vasto dibattito sul rapporto tra genitori e figli. È corretto spingere un bambino verso l'agonismo, solo perché sembra portato per una determinata disciplina? È meglio privilegiare una (presunta) serenità, oppure cercare una (ipotetica) agiatezza economica? In questi giorni è uscita la sentenza sul caso di Daniel Evans: lo hanno squalificato 12 mesi per aver consumato cocaina al di fuori delle competizioni. “Nel momento in cui siamo certi che non abbia preso cocaina per migliorare le prestazioni, trovo che sia una sanzione eccessiva” dice Jacopo, a cui non piace il principio dell'ITF come “genitore severo”. A suo dire, dovrebbero preoccuparsi soltanto dell'aspetto sportivo. A chiudere, riflessione a seguito di una vostra domanda: perché occhi di falco può essere usato soltanto tre volte, mentre sulla terra battuta – in teoria – si può chiedere la verifica del segno dopo ogni punto?

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