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Marco Caldara
10 August 2018

Challenger a Manacor, nel regno di Rafa

Si chiama Rafa Nadal Open Banc Sabadell, il nuovo Challenger che durante lo Us Open andrà in scena a Manacor, nell'accademia del n.1 del mondo. L'evento fa parte del piano della RFET che quest'anno ha triplicato il numero dei Challenger organizzati in Spagna. "Dobbiamo essere uniti per aiutare i giovani a emergere", ha detto Nadal durante la presentazione.
Rafael Nadal sta mantenendo le promesse. Quando nel 2016 ha inaugurato la sua splendida Academy di Manacor, il numero uno del mondo aveva spiegato che il centro sarebbe diventato non solo un polo di formazione di altissimo livello, ma anche la sede di numerosi tornei internazionali. Ha iniziato con degli ITF Futures combined a inizio stagione, due consecutivi sia nel 2017 sia nel 2018, e ora è pronto per il grande salto nell’ATP Challenger Tour, con il "Rafa Nadal Open Banc Sabadell", un appuntamento da 43.000 euro di montepremi in arrivo dal 26 agosto al 2 settembre, durante la prima settimana dello Us Open. “Credo che questo torneo – ha detto Nadal durante la presentazione della scorsa settimana – sia molto importante sia per l’accademia sia per la città di Manacor. A soli due anni dalla nascita della struttura stiamo continuando a crescere sotto tutti gli aspetti, soprattutto a livello di servizi offerti ai giovani tennisti e anche a livello di organizzazione di eventi. Avevamo già ospitato i Campionati nazionali spagnoli, dei Futures e un torneo ITF per veterani, ma un Challenger ci mancava. Rappresenta un ulteriore passo avanti per la crescita dell’Academy, e lo ritengo importante anche dal punto di vista personale. È una soddisfazione accorgersi ogni giorno che le cose stanno andando esattamente secondo i nostri programmi”. Il nuovo torneo fa parte del progetto della RFET di aumentare il numero di appuntamenti Challenger nel paese, per dare ai giovani più chance di ricalcare le orme dai tanti big prodotti dalla Spagna nell’ultimo ventennio. Ai due appuntamenti storici di Segovia e Siviglia se ne sono aggiunti ben quattro, tutti in alcune delle migliori strutture del Paese, come il Puente Romano Resort di Marbella, la JC Ferrero Equelite Academy di Alicante, la Rafa Nadal Academy e l’Academia Sánchez-Casal di Barcellona, che a ottobre ospiterà l’ultimo dei sei Challenger. Si tratta dei luoghi ideali per accogliere appuntamenti simili, perché grazie all’enorme quantità di campi (l’Academy di Nadal ne ha 26) possono permettersi di continuare regolarmente l’attività anche nel corso dell’evento.
"UNITI PER IL FUTURO DEL NOSTRO TENNIS"
Con Nadal a fare da uomo immagine, il torneo ha raccolto subito un’enorme popolarità, tanto che alla conferenza stampa di presentazione erano presenti anche la ministra spagnola dello sport María José Rienda e il presidente della RFET Miguel Díaz. “Questo torneo – ha detto ancora Nadal – nasce con l’obiettivo di mantenere al primo posto la promozione del tennis, una delle nostre mission principali. I Challenger sono importanti perché aiutano i giocatori a emergere, tanto che ci siamo passati tutti nel corso degli anni. Il nostro sarà un torneo che ci permetterà di vedere in azione tanti giovani che in futuro potranno diventare protagonisti del tennis che si vede in tv, o altri ancora che dai grandi tornei ci sono già passati, e stanno cercando di risalire nella classifica mondiale”. A Manacor si giocherà sul cemento, e al momento il giocatore iscritto dalla miglior classifica è Thomas Fabbiano, seguito da altri nomi interessanti come Ramanathan, Stakhovsky, Ivashka, Andujar, Ruud e Tomic. L’ingresso sarà gratuito, e per tutta la settimana sarà possibile visitare per soli 5€ il museo di “Rafa”, dove sono i mostra tutti i suoi trofei e tanti altri cimeli della sua carriera. Nadal si augura che la nascita di nuovi tornei Challenger in Spagna possa rappresentare un aiuto in più per tanti giovani, chiamati fra qualche anno a non far rimpiangere lui e tutti gli altri connazionali che da anni lo accompagnano nei piani alti della classifica ATP. “È vero – ha continuato – che abbiamo avuto una generazione di giocatori davvero importanti, ma è vero anche che da qualche anno i giovani stanno faticando di più. Dobbiamo essere tutti uniti verso lo stesso obiettivo, e aumentare il nuovo di Challenger è un buon punto di partenza. Il circuito Challenger tornerà a Maiorca a vent’anni di distanza dall’evento organizzato nel 1996 e 1997, e poi promosso per cinque anni nel circuito maggiore. Curiosamente, lo fa nell’anno del quindicesimo anniversario dei primi (e unici) due titoli Challenger conquistati il carriera da Nadal, nel 2003 prima a Barletta e poi a Segovia.
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