A neanche 30 anni di età, Jarmila Gajdosova alza bandiera bianca. La giocatrice australiana, ex slovacca, lascia il tennis dopo essere stata numero 25 del mondo...e aver cambiato un paio di mariti e altrettante nazionalità. Per un periodo si è chiamata Jarmila Groth, dal nome del bombardiere australiano con cui si era sposata qualche anno fa. Oggi è diventata la signora Wolfe, ma non vedremo più il suo nome nei tabelloni WTA e ITF. “Con grande dispiacere ho preso la decisione di ritirarmi dal tennis professionistico, con effetto immediato. E' la scelta più difficile della mia carriera”. Un problema alla schiena, diventato cronico, la costringe a lasciar perdere da numero 623 WTA. “Non ce la faccio sul piano fisico. Mi piacerebbe giocare ancora un paio d'anni, ma il mio corpo non me lo permette. Non posso sperare di sopravvivere per una settimana e poi saltarne tre. Il tennis non funziona così, almeno ad alti livelli”. La Gajdosova ha avuto una carriera tormentata: dotata di un servizio e un gioco molto potente, aveva la tendenza a ingrassare ma ha vissuto momenti molto difficili, come quando è morta la madre e poi ha divorziato da Sam Groth (che, a differenza sua, ha ottenuto una wild card per l'Australian Open). “Mi sarebbe piaciuto chiudere la carriera alle mie condizioni, ma ho dovuto ricominciare daccapo per ben sei volte. E' molto difficile farlo più e più volte, per questo credo che la mia schiena abbia detto basta”. La Gajdosova ha raggiunto gli ottavi sia al Roland Garros che a Wimbledon, ma la sua carriera è stata costellata da infortuni. Ancora prima della schiena, spalla e polso non l'avevano lasciata in pace. In teoria, avrebbe potuto sottoporsi a un intervento al polso per tornare a giocare, ma le hanno consigliato di lasciar perdere.