UN BEL CAMPO DI PARTECIPAZIONE
Si tratta del sesto Challenger più longevo al mondo, il secondo negli Stati Uniti alle spalle di Winnetka (l'evento più antico è la tappa messicana di San Luis Potosi, nata nel 1980). Negli ultimi due anni, ha sempre vinto la testa di serie numero 1: John Millman nel 2015 e Dan Evans nel 2016. “Un paio d'anni fa mi dissero che una maledizione aleggiava sulla prima testa di serie – racconta Millman – sono stato ben felice di interrompere questa maledizione. Aptos è un posto bellissimo, vicino al mare, mi ricorda un po' casa mia in Australia”. L'edizione 2017 vedeva ai nastri di partenza ben sei giocatori della Next Gen ATP: non soltanto Taylor Fritz, ma anche Casper Ruud, Quentin Halys, Noah Rubin, Akira Santillan e il già citato Alexander Bublik. Nei quarti sono rimasti in tre: Fritz, Bublik e Santillan. Tra l'altro c'erano quattro top-100 ATP: Jaziri, Thompson, Laaksonen e Bemelmans. Davvero un buon bottino, superiore alla media dei Challenger. Lo scorso anno, Evans (oggi sospeso in via precauzionale in vista del processo doping) batté in finale Cameron Norrie. “La cosa più bella del torneo è la location – dice Norrie – inoltre c'è un clima stupendo. Il club è fantastico, le persone sono simpatiche e generose. Ti sembra di essere nel torneo giusto”. Se la classifica non consente di andare al Canadian Open, non c'è modo migliore per preparare lo Us Open. Anche se poi, per raggiungere New York, bisogna attraversare tre fusi orari...