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Marco Caldara
01 March 2017

Le 250 di Fognini. Con un nuovo mental coach.

Traguardo importante per Fabio Fognini: battendo Cecchinato a San Paolo, è diventato il quarto azzurro di sempre a raggiungere quota 250 vittorie a livello ATP, dopo Panatta, Seppi e Barazzutti. Nel frattempo, ha spiegato di aver iniziato a lavorare col dott. Pablo Pécora, mental coach in passato a fianco anche di Gaston Gaudio. Buona idea: Ana Puente, moglie di Perlas, lo aiutò tantissimo.

I suoi comportamenti spesso sopra le righe gli hanno fatto perdere parecchi fan, ma non c’è dubbio sul fatto che Fabio Fognini sia il miglior tennista italiano degli ultimi 30 anni. È stato il migliore a livello di best ranking, il più importante in nazionale, quello ad aver vinto più titoli ATP (4) e giocato più finali (12), e nella giornata di ieri è diventato uno dei quattro ad aver raggiunto quota 250 vittorie in carriera nel circuito ATP. Il record italiano è di Adriano Panatta, in testa con 371, seguito da Andreas Seppi, che sul finire della scorsa stagione è riuscito ad agguantare e superare Corrado Barazzutti (314 contro 308). Con la vittoria su Cecchinato, Fabio ha raggiunto un altro traguardo importante, celebrato anche dal sito dell’ATP. Da segnalare che delle 250 vittorie – a fronte di 240 sconfitte (Seppi invece ha un record negativo) – 160 sono arrivate sull’amata terra battuta, 18 in Coppa Davis, 34 nei tornei del Grande Slam, 44 a livello Masters 1000, 91 al set decisivo (di cui tredici al 5°) e 7 contro dei top ten: Rafael Nadal (3 volte), Andy Murray, Tomas Berdych, Richard Gasquet e Fernando Verdasco. Fuori dal totale di 250, invece, i 122 successi ottenuti nei primi anni di carriera, fra Challenger (90) e Futures (32).
Dopo la vittoria contro Cecchinato, ai microfoni dei media brasiliani, Fognini ha fatto il punto sulla sua situazione, confermando le sensazioni notate in tv: fisicamente sta alla grande, segno che durante l’inverno con Davin si è allenato a dovere, ma fatica a trovare continuità durante gli incontri, come se dovesse ancora accendere qualche interruttore. “Non sto giocando male a tennis – ha detto –, ma sto giocando male gli incontri. Mi sto allenando bene, mi manca la capacità di trasmettere in partita le buone sensazioni degli allenamenti. Contro Giannessi (suo avversario al secondo turno, ndr) non sarà facile, i derby sono sempre complicati. Devo cercare di stare concentrato e portare a casa la vittoria, ciò di cui al momento ho più bisogno”. Fognini ha svelato di aver iniziato a lavorare con il dottor Pablo Pécora, mental coach che già aiutò Davin nella guida di Gaston Gaudio, aggiungendo anche l’ultimo tassello al nuovo team, che oltre a coach e psicologo comprende il preparatore atletico Duglas Cordero e il fisioterapista Max Tosello. Una figura, quella di Pécora, che potrebbe diventare molto importante come lo è stata, a suo tempo, Ana Puente, la moglie dell’ex coach Josè Perlas. Nel 2014, Fognini le attribuì parecchi meriti dello scatto mentale che gli permise di arrivare a soli 180 punti dalla top-10.
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