MULTE E SQUALIFICHE PER CHI NON S'IMPEGNA
Entro il termine fissato, la tennista dovrà scegliere se giocare la prova WTA oppure le qualificazioni (avrà tempo fino alla deadline del sign-in del doppio, qualora sia iscritta solo al doppio). Il regolamento ha poi previsto un caso piuttosto remoto: una giocatrice può accettare una wild card per le qualificazioni dello Slam (a Melbourne iniziano piuttosto tardi, addirittura al giovedì) a patto che nel torneo della stessa settimana abbia perso dopo essersi impegnata al massimo. Scottata dai fatti di gennaio, la WTA si è ulteriormente tutelata: se una giocatrice non darà il massimo in un torneo contemporaneo alle qualificazioni di uno Slam, sarà considerato un comportamento “gravemente antisportivo” e potrebbe comportare una multa fino a 25.000 dollari, oppure l'intero prize money conquistato in quel torneo. Ma c'è di più: nei casi più gravi, si può arrivare a una squalifica oscillante dalle tre settimane ai dodici mesi. Regole severe, ma che dovrebbero essere sufficienti per evitare imbarazzi. Per i tornei, tra l'altro, non sarà un grosso problema: a ben vedere, perderanno giusto qualche iscrizione di tenniste comprese tra la 100esima e la 200esima posizione. Le top-100, in virtù dell'ammissione diretta allo Slam, non saranno toccate dalla modifica. Saggia decisione: il caso Vickery-Mertens fu davvero triste. Guardate il video qui sopra...